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L'ombra lunga degli etruschi
Echi e suggestioni nell'arte del Novecento
- ISBN: 9788860101846
- Anno: 2018
- Pagine: 240
- Formato: 15,5 x 23 cm
- Illustrazioni: 62 bn
- Prezzo: 24,00 €
Quello degli etruschi è un mito che ha sfidato i secoli. Dal Quattrocento, quando Leon Battista Alberti fu tra i primi a rivalutare l’ordine tuscanico, agli anni più recenti con le prime grandi mostre dedicate, l’interesse per questa
enigmatica civiltà del passato non è mai venuto meno. Una passione che si è però nutrita di istanze talmente diverse – a seconda che a rivolgervi il proprio sguardo fossero studiosi da un lato, o letterati e artisti dall’altro – da far parlare di due distinte Etrurie: una “scientifica”, che soprattutto dall’Ottocento e con gli importanti scavi di inizio Novecento ha assunto contorni sempre più precisi, e una “evocata”, immaginata, tanto favolosa quanto irrecuperabile.
È questa l’Etruria dei pittori e degli scultori: di Enrico Prampolini, che presta la sua matita d’avanguardista per una rivista a tema; di Arturo Martini, Massimo Campigli e Marino Marini, che, ognuno con accenti propri, arriveranno a rivendicare una vera e propria discendenza diretta; di artisti apparentemente lontani dal quel mondo, come il francese Edgar Degas e l’inglese Henry Moore; e di figure che battono territori considerati marginali come quello della ceramica, quali Gio Ponti e Roberto Sebastián Matta.
Martina Corgnati si addentra in un lungo e articolato percorso che dalla fine del XIX secolo giunge fino alle soglie del XXI attraverso ibridazioni e riscritture del passato, tra suggestioni più o meno esplicite e riferimenti puntuali. Non mancano le incursioni nel dibattito letterario, particolarmente vivo nel nostro paese, dove un mito fondativo più autenticamente italico rispetto a quello greco o romano ha trovato da sempre un terreno fecondo. Attraverso il prisma del “fenomeno etruschi” si può così vedere l’arte del Novecento sotto una nuova luce, percorrendone i sentieri all’ombra di questo antico popolo.
- Note sull'autore
- Sommario
- Rassegna stampa
- Approfondimenti
Martina Corgnati, storica dell’arte e curatrice, è docente di Storia dell’arte presso l’Accademia di Brera a Milano. Si è occupata in particolare di arte femminile e del periodo tra le avanguardie storiche e gli anni sessanta, oltre che di ricerche contemporanee nell’ambito del Mediterraneo. Tra le sue pubblicazioni, L’opera replicante. La strategia dei simulacri nell’arte contemporanea (2009), I quadri che ci guardano. Opere in dialogo (2011), Impressioniste (2018). Con Johan & Levi ha già pubblicato Meret Oppenheim. Afferrare la vita per la coda (2014).
Introduzione
Parte prima
1. Repertori, riviste e archivi etruschi fra Otto e Novecento
2. Gli etruschi: da evidenza archeologica a dibattito ideologico e letterario
3. Irradiazioni visive
3.1. Degas il rabdomante
3.2. Fra etruschi e africani. André Derain
3.3. Avvicinamenti. Suggestioni etrusche di Carlo Carrà
3.4. Arturo Martini: «Mi son el vero etrusco»
3.5. Francesco Messina. Colloqui etruschi a Vado Ligure
3.6. “Primordio”. Mondo etrusco e Scuola Romana
3.7. Coup de foudre. Massimo Campigli
3.8. Marino l’etrusco
3.9. All’ombra della croce. Escursioni etrusco-cristiane in Tullio Garbari e Giacomo Manzù
3.10. Studi etruschi di Mario Sironi e Gino Severini
3.11. L’album etrusco di Anselmo Bucci
3.12. Deviazioni manifatturiere. Le ceramiche etrusche di Gio Ponti
Parte seconda
4. Cronache e invenzioni etrusche negli anni del dopoguerra
5. La mostra del 1955
6. Affinità elettive: la scelta etrusca
6.1. Alberto Giacometti e l’Ombra della sera
6.2. Henry Moore. Gli etruschi al British Museum
6.3. Leoncillo. Amore e morte
6.4. Pinot Gallizio. Viaggio all’origine della notte
6.5. Roberto Sebastián Matta. Etrusculudens e altri ibridi
6.6. Arnaldo Pomodoro. Un segno nella collina
6.7. Michelangelo Pistoletto: l’arringatore contemporaneo
6.8. Mario Schifano. Una chimera in diretta
6.9. Mimmo Paladino e la perenne seduzione etrusca
6.10. Sandro Chia: un etrusco per tutti i giorni
6.11. Igor Mitoraj l’archeologo
7. Tradimenti: la fotografia
Conclusioni
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